Anteprima GP Messico 2016

14729327_1027384700718202_3655544919768184421_nSi torna subito in pista per il 19° appuntamento di questo Mondiale.
La 17° edizione del Gran Premio del Messico si svolge sul rinnovato Autódromo Hermanos Rodríguez, situato all’interno del parco Magdalena Mixucha di Citta del Messico.


Il circuito venne costruito agli inizi degli anni sessanta, sull’onda dell’entusiasmo locale per i beniamini di casa, i fratelli Rodriguez.Sfortunatamente il più grande dei due, Ricardo, rimase ucciso in un tragico incidente proprio in questa pista in una gara non valida per il campionato di Formula 1 nel 1962 mentre il fratello più giovane, ma altrettanto talentuoso, Pedro, corse numerose edizioni del Gp del Messico ma non riuscì mai a cogliere una vittoria. Sfortunatamente anche lui morì nel 1982 in una gara automobilistica in Germania, e da allora il circuito è intitolato ai due fratelli scomparsi tragicamente in pista. Su questa pista si sono disputate quindici edizioni di un gran premio di Formula 1: dal 1963 al 1970 e dal 1986 al 1992, per poi ritornare in calendario lo scorso anno dopo 23 anni di assenza.

Il tracciato ha subito, in occasione del recente rientro in calendario, delle sostanziose modifiche specialmente all’ultima curva, che è stata accorciata per favorire una sezione del circuito interamente all’interno di uno stadio. Un colpo d’occhio stupefacente accoglie i piloti nelle ultime tornate del giro, e che dire del podio proprio all’interno di questo stadio? Davvero spattacolare.

L’assetto richiesto è di un carico aerodinamico medio. Dato che il tracciato si trova a ben 2.242 m sul livello del mare vi sono problematiche che solo su questa pista si presentano.Il raffreddamento è molto difficoltoso, specialmente in una giornata molto limpida,e richiede speciali dispositivi studiati apposta per questo tracciato. Anche la rarefazione dell’aria è un fattore importante da tenere a conto per l’assetto aerodinamico, dove qui si vedono ali con incidenza molto più alta per compensare la bassa densità dell’aria.

Il pedale del freno è abbastanza sollecitato,nonostante siano solo tre le frenate decisive. La frenata più violenta è senza dubbio quella della curva 1, che sottopone il pilota ad una decelerazione di oltre 5 G in cui il pilota stesso preme sul pedale del freno con circa 118 kg, in una frenata di poco più 100 metri. Sebbene il numero di cambi di marcia al giro sia di appena 47, nei 71 giri previsti i piloti andranno ad utilizzare il cambio per circa 5.540 volte, il più alto dell’intera stagione e la media oraria di questa pista si assesta attorno ai 217 km/h.
La Pirelli ha deciso di portare sul circuito messicano pneumatici SuperSoft (banda rossa), Soft (banda gialla) e Medium (banda bianca) mentre le zone DRS saranno due: La prima si trova sul lunghissimo rettilieno dei box mentre la seconda si trova sul successivo rettilineo tra le curve 3 e 4.

L’anno scorso vide vincitore Nico Rosberg davanti a Lewis Hamilton, diventato campione de mondo nella tappa precedente ad Austin, e alla Williams di Valtteri Bottas.


Dati Tecnici:
Carico Aerodinamico: Medio
Apertura del Gas: 50%
Consumo di Carburante al Giro: 1,41 kg/Giro
Velocità Massima: circa 362 km/h
Possibilità di Safety Car: 100%
Tempo di percorrenza della pit-lane con sosta: 23 secondi
Possibilità di Sorpasso: Facile

Freni:
Categoria di Circuito: Hard
Numero di Frenate: 16
Tempo Speso in Frenata: 27% del giro.
Energia Dissipata in Frenata Durante il Gp: 244 kWh
Carico Totale sul Pedale del Freno durante il Gp: 67.876 kg
Frenata più Impegnativa: prima staccata alla curva 1

Gomme:
Gomme 2016: SuperSoft, Soft e Medium
Stress per le Gomme: 4
Sollecitazioni Laterali: 3
Abrasività Asfalto: 2
Grip Asfalto: 2
Numero totale di Pit-Stop 2015: 38
Strategia Vincente 2015: Soft -> Pit Lap 26 Medium -> Pit Lap 46 Medium (Rosberg)
Stint più Lunghi 2015: Soft, 28 laps (Hamilton) – Medium, 53 laps (Perez)

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